2018-07-05-Gensec-Sicurezza

Garantire la sicurezza sul lavoro è una priorità aziendale

Oltre all’importanza primaria di garantire produttività, efficienza, e un ambiente piacevole e stimolante, ogni azienda non può fare a meno di considerare un aspetto fondamentale all’interno del contesto lavorativo: la sicurezza.
Le regole e gli obblighi sono disciplinati dal Testo Unico, ovvero il Decreto Legislativo 81/2008.
La legge ha come fine quello di stabilire le misure preventive e le procedure da adottare per rendere il più possibile sicuri i luoghi di lavoro riducendo al minimo il tasso di infortuni, incidenti e la possibilità di contrarre malattie professionali.

Sicurezza sul lavoro: i soggetti coinvolti

All’interno dell’azienda, la prima figura incaricata di garantire la sicurezza sul lavoro ed il mantenimento della stessa nel corso del tempo è certamente il datore di lavoro, che si preoccupa di prevenire i rischi e i possibili pericoli che possono coinvolgere i dipendenti, cercando di tutelarne l’integrità psicofisica.
È necessario predisporre il lavoratore a svolgere la propria mansione in un luogo ottimale: utilizzare macchinari, utensili e strumentazioni non deve comportare nessun rischio.

In seguito a queste premesse, è possibile analizzare le principali mansioni del datore di lavoro:

  • Informare il dipendente, garantendo una corretta formazione per la prevenzione dei rischi
  • Vigilare le attività svolte all’interno del luogo di lavoro
  • Verificare il rispetto delle norme antinfortunistiche
  • Effettuare la valutazione dei rischi inerenti la sicurezza e la salute dei lavoratori, per procedere con la redazione del Documento per la Valutazione dei Rischi (DVR). Quest’ultimo rappresenta un’importante garanzia di tutte le misure di prevenzione e protezione selezionate ed adottate con costanza all’interno dell’azienda.

 

Oltre al datore di lavoro, si ha il dipendente che, per definizione è la persona che, svolge un’attività lavorativa nell’ambito dell’organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un’arte o una professione. È molto importante che il lavoratore sia predisposto al rispetto delle regole aziendali, specialmente in ambito sicurezza: la tutela psicofisica, in questo caso, include anche un interesse personale.

Il Decreto Legislativo 81/2008 e i professionisti della sicurezza

Come si può garantire la sicurezza all’interno di un’azienda?

Sicuramente il D.Lgs. 81/2008 ha fornito una risposta esauriente alla domanda, introducendo nel mondo del lavoro alcune figure aziendali, al fine di riuscire a fornire un maggiore supporto ai lavoratori:

Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza (RLS), figura aziendale obbligatoria in tutte le aziende, ha ricevuto una formazione specifica in materia di salute e sicurezza e ha un ruolo attivo nel supportare il personale e nel fare da tramite con il DDL.
Le regole attuali stabiliscono che nelle unità produttive con un massimo di 15 dipendenti il RLS è solitamente eletto dai lavoratori stessi. Invece nelle aziende che contano più di 15 lavoratori il RLS è designato sempre dai dipendenti, ma all’interno delle rappresentanze sindacali aziendali. Tra i principali compiti svolti dal Rappresentante dei Lavoratori vi sono: la programmazione e la realizzazione del piano di prevenzione dei rischi, la promozione delle attività per la tutela dei lavoratori e l’obbligo di comunicare al datore di lavoro i rischi individuati durante il suo lavoro.
Quando parliamo di RLS Territoriale ci riferiamo a con consulente esterno all’azienda, che esercita questo ruolo per diverse realtà, a livello territoriale.

Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione (RSPP) è un professionista in ambito sicurezza, nominato dal datore di lavoro, che si occupa di gestire tutte le attività legate al Servizio di Prevenzione e Protezione. In alcuni casi questa figura è obbligatoria e può essere interna o esterna all’azienda: per poter essere nominati è necessario aver ricevuto una formazione specifica.
Abbiamo poi altre figure con competenze specifiche, come il Dirigente (che si occupa di organizzare l’attività lavorativa ed eseguire controlli secondo le direttive del DDL) o il Preposto (che coordina le attività lavorative e si assicura che procedure e misure di sicurezza vengano rispettate), ma anche ruoli coperti da lavoratori nominati, come:

– L’addetto antincendio – ossia colui che mette in pratica le attività di prevenzione incendi conoscendo perfettamente le procedure di evacuazione e di salvataggio in caso di emergenza.

– L’addetto al primo soccorso – nominato dal Datore di Lavoro, si preoccupa di intervenire in caso di necessità in attesa dell’arrivo del medico.

Il mancato rispetto della normativa

L’Ispettorato Nazionale del Lavoro ha emanato il Decreto Direttoriale n. 12 del 6 giugno 2018, con il quale stabilisce la rivalutazione di ammende per i soggetti che non si impegnano a rispettare le norme di igiene, sicurezza e salute. Inoltre, a partire dall’ 01/07/2018 commettere una violazione comporta sanzioni normative con un sovraprezzo dell’1,9% .

Il decreto direttoriale è stato rilasciato in base al Testo Unico, il quale stabilisce che:
“Le ammende previste con riferimento alle contravvenzioni in materia di igiene, salute e sicurezza sul lavoro e le sanzioni amministrative pecuniarie (…) nonché da atti aventi forza di legge sono rivalutate ogni 5 anni con decreto del direttore generale della Direzione generale per l’Attività Ispettiva del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, in misura pari all’indice ISTAT dai prezzi del consumo previa arrotondamento delle cifre al decimale superiore”

Gli importi rincarati sono applicati alle violazioni commesse esclusivamente dal 1° luglio 2018 fino al 30 giugno 2023 e costituiscono un ulteriore incentivo per le aziende ad adempiere alla normativa, nell’interesse della sicurezza dei propri lavoratori.

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